VIRTUTE E CANOSCENZA

Domenica scorsa sera sono stata a un evento di divulgazione scientifica.
Per chi non sapesse cosa sia, la divulgazione scientifica consiste in attività di comunicazione rivolte al grande pubblico di nozioni e ricerche accademiche in forma accessibile e di facile comprensione, con l’obiettivo di incuriosire, di appassionare e di aumentare la conoscenza di una specifica disciplina scientifica.
In questo senso, la divulgazione scientifica ha anche un ruolo sociale: persone ben informate sono anche cittadini più consapevoli.
Queste forme di diffusione di conoscenza e sapere sono sempre più importanti in una società che evolve rapidamente e si deve adattare ai grandi cambiamenti che stiamo vivendo e vivremo nell’ambito di questa generazione.
È importante, infatti, far arrivare il messaggio che la ricerca ha un forte risvolto sociale che influenza, e influenzerà sempre di più, la nostra società.
L’evento a cui ho partecipato domenica vedeva come divulgatore scientifico Adrian Fartade.
Personaggio di rilievo che già conoscevo e che non ha deluso, confermando e superando ogni possibile aspettativa.
Una serata che mi ha lasciato arricchita e impreziosita di conoscenza, di sapere e di piacere.
Adrian ha saputo trasmettere al pubblico la passione, l’entusiasmo e l’interesse che prova lui stesso per il suo lavoro con una naturalezza e una spontaneità che aveva dell’inverosimile.
Sembrava essere nato per quel palco e per quel tipo di comunicazione.
È riuscito addirittura a rendere interessante la geologia (che, ahimè, è una di quelle materie scientifiche su cui ricade il forte pregiudizio sociale di essere una materia noiosa) che si è rivelata, invece, molto coinvolgente e affascinante.
L’argomento era la luna, ma Adrian ha toccato tantissime tematiche spaziando tra passato, presente e futuro della nostra storia, e passato, presente e futuro del sistema solare.
È stato un viaggio nel sapere intervallato da curiosi aneddoti, interessanti informazioni e ironiche freddure.
Non sono mancate, inoltre, riflessioni profonde sul ruolo della donna e la discriminazione di genere, su bombe e guerre senza senso, su riscaldamento globale e catastrofi planetarie.
Adrian è riuscito con abilità a rendere teatrale, divertente e molto interessante, ciò che solitamente viene appreso in maniera passiva sui libri di scuola, dimostrando con estrema semplicità come basti, a volte, trovare la giusta chiave comunicativa per trasmettere sapere e far appassionare.
Inoltre, Adrian, ha trasmesso una genuinità umana, una gentilezza e disponibilità verso gli spettatori che lo ha reso, ai miei occhi, ancora più apprezzabile come persona, oltre che apprezzabile come divulgatore.
È stato disponibile al dialogo, alle domande, a fare selfie e autografi, senza arroccarsi in chissà quale arroganza o supponenza. Tutto questo ha arricchito la sua presenza e la sua professionalità.
Chi è Andrian Fartade?
Per chi non lo conoscesse consiglio di seguirlo sui social e di non perdere i suoi prossimi eventi divulgativi.
Adrian è laureato in storia e in filosofia con un percorso di studi focalizzato su scienza e astronomia. Su piattaforme web e social si occupa di divulgare le più recenti scoperte in campo astronomico e dello sviluppo del settore astronautico.
Ha scritto libri di divulgazione scientifica, è stato ospite in trasmissioni televisive e radiofoniche, e podcast come Muschio Selvaggio o Breaking Italy. Ha tenuto monologhi sull’esplorazione spaziale in scuole e teatri italiani. Ha realizzato podcast e il docufilm Infodemic: il virus siamo noi.
Tutto quello che fa è mirato a divulgare sapere, e Adrian è bravissimo nel farlo. Con uno stile che parla a ogni generazione, dalla vecchia guardia fino alle nuove generazioni, riaccendendo la fiamma della conoscenza anche tra i più giovani.
A tal proposto, Adrian può vantare 193 MILIONI di followers su Instagram.
Ora passiamo all’unica nota di demerito della serata.
No, non è per il teatro che è bellissimo e mancava tantissimo alla sua città*,
ma alla pubblicizzazione dell’evento.
*[Il teatro Petrarca ha riaperto a dicembre 2021 dopo un lunghissimo periodo di restauro. Finalmente possiamo riabbracciare il nostro teatro che dopo i lavori è più bello che mai!]
Con rammarico ho notato che la sala non era gremita come mi sarei aspettata.
Le persone che conoscevo presenti erano lì perché avevano appreso dell’evento tramite i social (e nello specifico i social di Adrian stesso).
L’evento era inserito nel calendario teatrale che però solo chi interessato segue, mentre a livello di Comune non ho riscontrato la pubblicità che un evento di questo calibro, a mio avviso, avrebbe meritato, sia perché avrebbe dato lustro e orgoglio alla nostra città (Adrian è cresciuto e si è formato ad Arezzo, cosa che ha ribadito con fierezza durante la serata), sia perché è un evento culturale che non può non arricchire e rendere più consapevoli i suoi cittadini.
La profonda crisi sanitaria, economica e sociale che abbiamo vissuto e che purtroppo ancora viviamo, ci ha fatto, forse, comprendere l’importanza e l’utilità dell’arte, della cultura e della scienza più in generale.
Ora più che mai è fondamentale ponderare attentamente il futuro, guardando alla cultura e alla scienza come a un immenso valore, una vera e propria ricchezza.
Per fare questo, di certo, dobbiamo investire nella cultura e in tutti quegli eventi che la promuovono, trovando sempre più fondi (pubblici, ma anche privati) che permettano di valorizzare e rendere fruibili il sapere e la conoscenza.
E se questi eventi trovano luogo, promuoviamoli.
Per il bene di tutti.
“La luna è lì per ricordarci che il tempo passa.
Ci ricorda qual è il nostro destino.
Non lasciamo spengere la fiamma della conoscenza.” Adrian Fartade
JUST MY TWO CENTS.