Femminismo Selvaggio

Con mio marito siamo grandi fan di Muschio Selvaggio e il lunedì è per noi un appuntamento fisso.

Pizza con Luis, Fedez e i vari ospiti.

Questo lunedì, la puntata del nostro podcast preferito è cascata a fagiolo su una discussione che abbiamo intavolato settimana scorsa sul femminismo.

Lui portava il punto di vista che ha esplicitato Fedez durante la puntata, il senso di esclusione, di marginalità, di inutilità in una lotta che reputa giusta e doverosa, ma da cui si sente tagliato fuori con aggressività e rabbia, e che lo porta a sentirsi non visto come alleato, ma nemico.

Michela Murgia, che non ha bisogno di presentazioni, è l’ospite della puntata in questione, ha risposto in maniera egregia, fugando dubbi e limitando fraintendimenti.

La lotta femminista è scomoda ed è giusto che lo sia per certe categorie, non è una lotta rivolta a loro, ma alle donne.

Ha lo scopo di risvegliare coscienze, di far prendere consapevolezza e di riconoscere quei limiti della “normalità” che normalità non è.

Cari uomini, non sentitevi esclusi, anche se non potete essere “alleati nella carne”, potete essere “alleati nello spirito”, come dice Murgia.

Potete mettere in atto comportamenti e prendere scelte quotidiane che riconoscono e garantiscono quell’equità di diritti che reputate giusti e scardinare, così, quei meccanismi di patriarcato che troneggiano, più o meno esplicitamente, nella nostra società.

Come mi piace dire: anche se non sono un calciatore, non vuol dire che non possa tifare per la mia squadra del cuore.

E questo vale per molte lotte sociali. Anche se non mi riguardano direttamente, posso allearmi nello spirito con quella lotta e portare quel cambiamento individuale che vorrei nel sociale.

 

Mi piacciono quelle cose che fanno pensare, che una volta che sei arrivata alla fine continui a sentirle nei pensieri, che ti fanno sentire arricchita, che ti riempiono il cuore di gioia sapendo che altre persone le vedranno, e magari capiranno, e magari cambieranno il loro punto di vista.

L’ultima puntata di Muschio Selvaggio fa pensare e arricchisce.

Murgia con una grandissima abilità comunicativa, con gentilezza e leggerezza (che non è superficialità, come direbbe Calvino) conduce lo spettatore verso le profondità oscure della nostra società patriarcale.

Lessico colloquiale e metafore efficaci, tra una risata e una battuta, vengono smascherati così i meccanismi del patriarcato, la mascolinità tossica presente nella nostra quotidianità, con schiacciante razionalità vengono rotti i pregiudizi verso il femminismo.

Si parla di femminismo, sì, ma non solo.

Anche di k pop e bts, della Corea del Sud e della Corea del Nord. Di 11 settembre, di guerra, camorra, aspettative e ballerine.

Ogni argomento, ogni tematica è interessante e ben esposta. Ogni parola è nutriente e arricchente.

 

Per quanto si parli di femminismo, non si parla mai abbastanza di femminismo, quindi son felice che una tematica così importante per le nuove e le vecchie generazioni sia stata trattata dal podcast numero uno in Italia, una canale di questa portata potrà raggiungere moltissime persone e far pensare e nutrire anche loro.

 

Guardatela, ma non aspettatevi un grazie dopo averla guardata.

Aspettatevi un: “Era ora che vi svegliaste, cazzo.”

 

Grazie a Michela Murgia che è una voce rappresentativa per i nostri diritti e grazie a Muschio per aver dato la possibilità a quella voce di risuonare chiara e forte.