IL GIOCO DI RUOLO

Tutti, prima o poi nella vita, abbiamo sentito parlare dei giochi di ruolo. Magari anche più di una volta.

Grazie a telefilm e film ormai il tema giochi di ruolo non è più tanto sconosciuto.

Harry Potter, il Signore degli Anelli e il famosissimo Game of Thrones hanno permesso ai più di conoscere mondi di magia con creature fantastiche come troll, elfi, nani e draghi e di immergercisi completamente.

Anche in molti telefilm moderni come Stranger Things, Big Bang Theory o Community si vedono i protagonisti giocare a giochi di ruolo.

Quindi in molti, ormai, conoscono l’argomento, anche se ne hanno un’idea vaga (solo alcuni sanno esattamente di cosa di sta parlando), altri, invece, non sanno minimamente cosa siano questi fantomatici giochi di ruolo.

Proverò, perciò, a spiegare il concetto dato che ritengo valga la pena conoscerli sia perché sono davvero appassionanti, sia perché ci possono insegnare molte cose

Cos’è un gioco di ruolo?

Il “gioco di ruolo” è un gioco in cui i partecipanti assumono il ruolo di determinati personaggi che si trovano ad operare in un particolare ambiente e contesto storico.

Detta in maniera più semplice, in un gioco di ruolo ognuno impersona un personaggio che interagisce con un ambiente narrativo, con altri personaggi, prendendo decisioni e muovendosi in maniera libera.

Il gioco di ruolo da tavolo

Il primo e più famoso esempio di questo genere di GdR è Dungeons & Dragons.

I giocatori si ritrovano in piccoli gruppi, intorno a un tavolo, armati di carta (la scheda) e penna e ogni partecipante interpreta il ruolo di un personaggio in un mondo immaginario.

Il Game Master ha il compito di creare e narrare questo mondo immaginario e di spiegare ai giocatori cosa succede in risposta alle loro azioni.

Il gioco di ruolo dal vivo

l gioco di ruolo dal vivo abbreviato in GRV (in inglese LARP, Live Action Role-Playing) è un’attività ludica di forma teatrale.

Ogni partecipante interpreta il ruolo di un personaggio in un mondo immaginario ma, a differenza del gioco di ruolo da tavolo, le azioni non vengono solo descritte ma devono essere interpretate realmente.

I giocatori sono generalmente in costume e dispongono di un’attrezzatura adeguata alla parte (armi, armature, trucco.. etc) così da immergersi completamente nella realtà di gioco: vestendosi, comportandosi e agendo come farebbe il proprio personaggio.

Il gioco di ruolo dal vivo condivide dunque molte caratteristiche con la recitazione teatrale. Si può paragonare questo tipo di attività ad una improvvisazione ludica: i giocatori/attori hanno un canovaccio, costituito dal background del proprio personaggio, dai suoi obiettivi, aspirazioni e dalle sue caratteristiche; devono rispettare alcune regole ma ignorano gli obiettivi, le intenzioni e le caratteristiche dei personaggi altrui.

Il collegamento con il teatro è immediato, ma ciò che principalmente differenzia le due attività, oltre all’assenza di un copione comune e una regia, è la mancanza di un pubblico: il gioco di ruolo dal vivo non ha un’audience, è volto direttamente a sé stesso e ai giocatori che lo sviluppano partecipandovi.

Il gioco di ruolo online

Il gioco di ruolo online o GdR online, è un particolare tipo di gioco che si serve di un sistema di chat, forum o mail attraverso cui il giocatore racconta la vita del proprio personaggio all’interno di un’ambientazione prestabilita che può essere basata su particolari eventi reali o di immaginazione.

Attraverso Internet, il giocatore può descrivere le azioni del proprio personaggio e può parlare e interagire con gli altri utenti online.

Il funzionamento dei giochi di ruolo online è paragonabile alla scrittura di un romanzo a più mani.

Giocare di ruolo fa bene. Perché?

Il gioco di ruolo è nella maggioranza dei casi un’attività non-competitiva, non c’è qualcuno che vince o perde in senso stretto, l’obiettivo è quello di divertirsi, il che solitamente implica il trovare un modo intelligente di relazionarsi col prossimo permettendo quindi di sviluppare e migliorare le abilità sociali (social skills),  ottimo per chi ha problemi a socializzare o di timidezza.

Del resto interagire col prossimo è più facile con indosso una maschera (anche se metaforica), come diceva Oscar Wilde “l’uomo è meno sé stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera, e vi dirà la verità”.

Inoltre, questa attività ludica spinge a mettersi nei panni dell’altro, a empatizzare con nemici ed amici, un procedimento noto in psicologia appunto come “role-taking”.

La maggior parte delle sessioni di gioco, poi, ruotano attorno a una serie complessa di attività e problemi da risolvere richiedenti un certo grado di programmazione,problem solving, pianificazione e organizzazione, che sono abilità funzionali in qualsiasi campo dell’esperienza umana e che con il gioco di ruolo vengono esercitate enormemente. In altre parole, i giochi di ruolo sono uno dei pochissimi ambiti ad incoraggiare sistematicamente il pensiero laterale e la creatività.

Inoltre, per quanto riguarda il GRV consiste in un’attività (fisica) di una o più giornate che si svolge spesso in luoghi suggestivi come boschi, antichi casolari, fortezze e castelli.

Con i giochi di ruolo online, invece, si sviluppano notevoli capacità narrative e si affinano le abilità di scrittura, inoltre i giocatori tendono a documentarsi ed informarsi su determinati periodi storici, aumentando così la propria cultura a riguardo, e tendono a leggere molti libri da cui prendono ispirazione per i propri racconti.

Quindi giocare di ruolo non solo non provoca danni, ma anzi, favorisce lo sviluppo di svariate abilità fondamentali per una vita sana, creativa e di success

I fattori psicologici

L’immaginazione, la fantasia e la creatività sono aspetti centrali nel gioco di ruolo, si parla di qualcosa che non c’è e viene immaginato. Immaginare qualcosa, quindi, non è una semplice attività astratta, ma permette una vera e propria forma d’esperienza.

Inoltre l’immaginazione ricopre anche un ruolo fondamentale fungendo da regolatore emozionale, poiché permette attraverso il pensiero e la fantasia di gestire le emozioni. Il gioco di ruolo ha, quindi, un ruolo catartico per le emozioni positive o negative permettendogli un sano sfogo.

L’interpretazione di un personaggio permette l’espressione del Sé in modi anche diversi da quelli abituali perché permette di mettere in evidenza delle parti del proprio carattere che altrimenti non emergerebbero. Questo favorisce l’integrazione di aspetti diversi della personalità che nel giocatore possono essere presenti ma latenti.

La cooperazione del gruppo di giocatori, che frequentemente è l’unico modo per superare una determinata situazione proposta dal narratore, fa sperimentare una modalità di gioco collaborativa e di gruppo. Cooperare permette di confrontarsi con gli altri in modo costruttivo e affina le capacità di realizzare un’attività di squadra, con la valorizzazione delle diverse caratteristiche dei personaggi, non si ha un personaggio migliore di un altro, ma ognuno è specializzato in qualcosa risultando indispensabile al gruppo stesso.

Role Playing in psicoterapia

I vantaggi dei giochi di ruolo, quindi, sono numerosi e importanti, non a caso, infatti, esistono anche giochi di ruolo per bambini, pensati a fini didattici.

Dungeons & Dragons è stato proposto come strategia terapeutica per aiutare i teenagers a socializzare.

Il Dott. Raffael Boccamazzo, psicologo clinico, ha recentemente spiegato il suo uso del D&D per curare bambini affetti da autismo.

Il role play terapeutico si baserebbe sostanzialmente nel far giocare diverse sessioni, immergendo i bambini in avventure che creano pressione o ansia, esattamente come molte situazioni sociali della vita di tutti i giorni. I bambini a volte si trovano più a loro agio interagendo in un’ambientazione di roleplay perché il loro rapporto con gli altri è mediato dal loro personaggio, invece che mettere in gioco direttamente loro stessi.

La psicologia si interessa da molto tempo a queste attività come vie privilegiate per comprendere il comportamento e gli schemi mentali delle persone.

I giochi di ruolo sono usati anche in contesti di psicoterapia di gruppo. In questo ambito il terapeuta, conducendo il gruppo utilizza l’assunzione di ruoli per i pazienti, al fine di far emergere aspetti interiori inespressi, facilitare l’introspezione, rimuovere inibizioni, suggerire strategie di cura e ottenere effetti catartici.

I role playing sono delle tecniche molto usate e conosciute anche nell’ambito della formazione in cui si recitano aspetti della personalità, ruoli organizzativi o sociali in genere.

Tutto ciò avviene in una situazione protetta, dove sono previste la presenza di un conduttore/formatore, di uno o più attori e di altre persone che fungono da osservatori.

E’ importante precisare che l’uso dei giochi di ruolo nella formazione cerca di coniugare l’acquisizione di abilità relazionali (saper essere) a competenze specifiche e tecniche (saper fare).

Spero che questo articolo permetta a coloro che non conoscevano questo argomento di guardare il gioco di ruolo con occhi diversi e per coloro che invece già erano accaniti nerd di avere valide argomentazioni per difendere il proprio hobby dal giudizio e dall’incomprensione di partner, genitori, amici e colleghi.

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Dott.ssa Simona Turchetti

Cell: 333 3369533

www.dottoressasimonaturchetti.it

Ringrazio l’associazione ludico/culturale “Le Terre degli Angeli” di Arezzo e tutti i suoi soci per avermi permesso di utilizzare il loro video promozionale.

http://www.terredegliangeli.com

https://www.facebook.com/leterredegliangeli/videos/10151081530204969/

Bibliografia

* D’Andrea, F., L’esperienza smarrita. Il gioco di ruolo tra fantasy e simulazione, Rubbettino, 1998.

* Huizinga, J., Homo Ludens, Piccola Biblioteca Einaudi, 2002

Sitografia

www.psycologando.it

www.psicosalute.com

www.isolaillyon.it