CATCALLING

Catcalling: cosa significa questo termine? E perché è un fenomeno che va combattuto? In questi giorni se ne sta parlando moltissimo.

 

Un argomento molto parlato al momento, (e meno male!).

Purtroppo c’è ancora molta confusione a riguardo e ancora troppe persone che sminuiscono (o peggio giustificano) questo comportamento.

Allora facciamo un po’ di chiarezza.

Con Catcalling si intendono tutte quelle esternazioni non richieste, volgari e a sfondo sessuale, rivolte a una donna da parte di sconosciuti. È una forma di molestia sessuale verbale che avviene generalmente per strada.

Col termine molestia si intende un comportamento che arreca fastidio o un disagio in chi ne è soggetto.

 

Nel Catcalling non c’è contatto fisico, ma ciò non vuol dire, che un fischio, una strombazzata di clacson o un apprezzamento volgare non possano essere indesiderati, svilenti e, soprattutto, provocare un turbamento del benessere psicologico nella persona che li riceve.

Sono a tutti gli effetti molestie.

Sono Catcalling commenti e i richiami di varia natura indirizzati a persone che di norma sono persone sconosciute che camminano per strada: complimenti supposti “innocenti” o “galanti”, strombazzate dall’auto, fischi, fino a commenti volgari, domande invadenti, perfino veri e propri insulti.

I commenti subiti sono di preferenza a sfondo sessuale e riferiti al corpo della persona o del suo abbigliamento.

Oggetto di catcalling sono principalmente donne e ragazze.

Il Catcalling provoca forte disagio nella persona che lo subisce, dato che questi agiti appaiono come riflessi di un atteggiamento svalutante e sessista, con l’eco di un maschilismo ancora enfatizzato e dichiarato.

Dopo che una donna si vede vittima di catcalling, che si tratti di fischi, di un “ciao bella” o di uno sguardo di troppo, prova sentimenti contrastanti. Innanzitutto, c’è la rabbia di subire una molestia del genere, ma, allo stesso tempo, impotenza e paura perché si ha timore di che cosa potrebbe fare la persona che si ha davanti.

 

Molte donne che hanno subito una molestia verbale per la strada hanno dichiarato di essersi sentite sporche e inutili. La loro persona è stata degradata a mero oggetto sessuale.

 

Infine, la sensazione che prevale sulle altre è, sicuramente, il senso di colpa.

Si sono sentite in colpa, a disagio con se stesse, insicure, per aver scelto quel vestito, quelle scarpe, quel parcheggio isolato.

Ma chi deve vergognarsi dell’accaduto, chi deve sentirsi a disagio e sporco,non è chi lo subisce, ma chi lo fa.

Harassment on the street. Two guys shouting inappropriate words to a female runner. Not a compliment lettering

I complimenti non richiesti, soprattutto se di valenza sessuale, volgari, indirizzati al corpo della persona, non sono complimenti.

 

Che a una donna possa far piacere ricevere dei complimenti è fuori discussione, il problema nasce quando tali complimenti non rientrano in contesti riconosciuti, con un linguaggio idoneo e da parte di persone che siano conosciute da parte della persona che li riceve.

 

Non sono affatto complimenti né apprezzamenti, perché nulla hanno di gradito, anzi.

Perché ricordiamoci che un complimento è tale solo se ci fa sentire bene, felici e sicuri di se, altrimenti non lo è.

E se c’è ancora qualcuno che crede che sia una forma di corteggiamento o approccio, si sta dimenticando un principio fondamentale per ogni relazione umana: il consenso.